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Pietro Mennea, la freccia del Sud

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Pietro Mennea, la freccia del Sud

16 - 23 novembre 2020

"Recupera, recupera, recupera, recupera, recupera. Ha vinto, ha vinto. Straordinaria impresa di Mennea!”. Come non ricordare, con le parole indimenticabili del telecronista sportivo Paolo Rosi, l’epilogo di una delle più grandi prestazioni dell’atletica leggera.
𝙄𝙡 28 luglio 1980 a Mosca Pietro Mennea conquistò l'oro olimpico correndo i 200 metri in 20"19. Un momento unico nella storia dell'atletica italiana, sottolineata dallo stesso sguardo incredulo del corridore di Barletta, soprannominato ormai Freccia del Sud.
Una reazione rabbiosa, che lo portò a recuperare metro dopo metro, fino a vincere con due centesimi di vantaggio sul grande rivale britannico Wells. Pietro il Grnde  conquistò Mosca, ma soprattutto il cuore degli sportivi, con una rimonta incredibile, quella della resistenza alla velocità, la sua grande dote. E quell’indice al cielo in segno di vittoria si trasformò in oro, come il ricordo di un campione inimitabile, unico e straordinariamente vero.
Un successo diventato storia, che ancor oggi rimane scolpito non solo nella memoria di chi poté assistere alla prima Olimpiade in mondovisione, ma anche in quella di tutti coloro che nel corso degli anni hanno potuto rivedere quelle immagini epiche.
Mennea è stato un grandissimo atleta che ha detenuto diversi record per tantissimi anni, uno dei quali battuto solo nel 2018. Dal 1979 al 1996 è stato primatista mondiale nella specialità 200 metri piani con il tempo di 19"72 che ad oggi, dopo più di 40 anni, persiste come record europeo. Tra il 1979 e il 2018 ha detenuto anche il record italiano nei 100 metri piani.
La Freccia del Sud, com'era stato soprannominato ai tempi per le sue origini del sud e per la sua grande attitudine alla velocità, è stato anche l'unico duecentista della storia ad essersi qualificato per quattro finali olimpiche consecutive tra il 1972 e il 1984. Nel suo palmares anche due bronzi olimpici, un argento e un bronzo ai Mondiali, tre ori, due argenti e un bronzo agli Europei più svariate medaglie tra Universiadi e giochi del Mediterraneo.
Questa è la storia di un atleta che con perseveranza e voglia di vincere, tra grandi sacrifici ed allenamenti durissimi, ha toccato il cielo con un dito, con quel suo indice diventato leggenda.
Per chi volesse conoscere meglio la sua figura qui il link
 
inserita 17/11/2020

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